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domenica 5 giugno 2011

IL DISCORSO DEL RE

IL DISCORSO DEL RE


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TRAMA


Nel 1925 il principe Alberto, Duca di York e secondo figlio di re Giorgio V, tiene il discorso di chiusura all'Empire Exhibition allo stadio di Wembley di Londra. Il suo evidente problema di balbuzie, gli rende difficile portare a termine l'incarico senza suscitare imbarazzo nelle migliaia di persone presenti al discorso. Nonostante abbia provato in passato diverse cure e consultato parecchi logopedisti senza successo, il Principe decide di rinunciare ad eventuali eventi pubblici in futuro. Sua moglie Elizabeth duchessa di York, viene a conoscenza delle capacità di un certo Lionel Logue, un australiano considerato uno dei migliori terapeuti per chi ha problemi di linguaggio.
Il Principe inizialmente non è d'accordo sul consultare un altro medico, ma successivamente si convince dato che proprio Logue gli dimostra di poterlo aiutare. Infatti, l'uomo gli chiede di leggere ad alta voce il passaggio Essere o non essere dell'Amleto, mettendogli però delle cuffie nelle quali gli fa sentire della musica. Il paziente esegue, infastidito da quel metodo che però risulterà efficace al punto da accettarlo come terapeuta.
Nella prima seduta, Logue stabilisce delle regole ben precise, tra le quali la confidenza di chiamarsi per nome senza dover ricorrere alle etichette formali e regali; infatti chiede di essere chiamato Lionel e decide di chiamare il Principe Bertie, soprannome che utilizza solamente la famiglia del Principe stesso. Da quel momento, Logue comincia a lavorare sul rilassamento dei muscoli del Principe e sul suo controllo del respiro, facendolo fumare di meno e cercando allo stesso tempo di provare le radici psicologiche del suo problema.
Alla morte di Giorgio V, il principe di Galles sale al trono come Re Edoardo VIII. Il nuovo Re però, ha delle grandi riserve sul suo nuovo ruolo dato che è intenzionato a sposare Wallis Simpson, un'americana divorziata, cosa che non può fare essendo capo della Chiesa nel Regno Unito. Il principe Alberto mette in chiaro al fratello la sua impossibilità a fare entrambe le cose: sposare una donna divorziata e mantenere la corona, mettendolo in condizione di decidere.
Frustrato da questo comportamento, Bertie si presenta nello studio di Logue e comincia a confidarsi con lui su vari episodi della sua adolescenza, episodi dai quali il logopedista intuisce l'inizio dei suoi problemi. Inoltre, Logue cerca di convincere il Principe che, al contrario di David, lui sarebbe un ottimo Re nell'eventualità che il fratello rinunciasse al titolo. Lui non gradisce la sua insistente opinione sulle prospettive del suo futuro e tronca il rapporto, dicendogli che non ha più bisogno di cure.
Come previsto, re Edoardo abdica per amore della sua futura moglie e viene incoronato Re il fratello. Rendendosi conto di dover sostenere diversi incontri e colloqui, Bertie decide di ricontattare Logue e di chiedergli scusa per il suo comportamento scortese, chiedendogli inoltre di riprenderlo come paziente.
La loro nuova collaborazione li porta all'Abbazia di Westminster il giorno in cui si prepara la chiesa per l'incoronazione. L'arcivescovo Cosmo Lang, non gradendo la presenza di Logue, decide di fare indagini e scopre che non è un vero medico, ma solamente un attore fallito. Il Re affronta l'amico e lui gli confida che non ha mai avuto bisogno di lauree o di specializzazioni, avendo molta esperienza per aver aiutato i soldati tornati dal fronte a riacquistare la proprietà di linguaggio dopo le tragedie alle quali avevano assistito. Bertie gli concede di nuovo fiducia e lo perdona per non avergli detto subito la verità.
Al momento della dichiarazione di guerra alla Germania del 1939, Giorgio VI convoca Logue a Buckingham Palace per preparare il discorso alla nazione da trasmettere via radio. Nonostante la difficoltà per l'emozione di dover parlare alla nazione intera, Logue riesce a calmare il Re e gli rimane a fianco durante la lettura, accompagnandolo con gesti ritmici e aiutandolo con lo sguardo a non dimenticare le tecniche imparate.
Con grande sopresa del Re stesso, il discorso rassicura i sudditi, nonostante il motivo di tale intervento sia da attribuire alla imminente entrata in guerra della nazione. Dopo aver ringraziato Logue, il Re si affaccia al balcone del palazzo reale con la sua famiglia, salutando le migliaia di persone riunitesi per applaudire il suo discorso incoraggiante.

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